Prova di carico su piastra

Per l’esecuzione della prova è necessario disporre di un contrasto fisso, che può essere costituito dalla parte posteriore del telaio di un autocarro sul cui asse posteriore gravi un carico almeno doppio di quello massimo da esercitare sulla piastra. Si dispone la piastra sulla  superficie dello strato di cui si vuol determinare il modulo di deformazione, curando che il contatto sia il più completo possibile; all’uopo, le eventuali irregolarità superficiali verranno livellate a mezzo di un sottile strato di sabbia.

Si pone sulla piastra la scatola cilindrica e si introducono all’interno di essa n°3  comparatori (sorretti dagli appositi bracci) in modo che le punte poggino sulla sede appositamente ricavata nella parte inferiore della scatola. I bracci portacomparatore vengono a sua volta fissati alla trave di sostegno. Si dispongono sopra la scatola, il martinetto e il dinamometro facendo in modo che l’asta di prolunga contrasti con il telaio dell’autocarro zavorrato. Si porta il carico al valore di 0,02 N/mm2 e si effettua una prima lettura del comparatore. Vengono, quindi, applicati i seguenti incrementi di carico, effettuando, ogni 2 minuti le corrispondenti letture al comparatore fino alla stabilizzazione dei cedimenti.
Terminata la fase di carico si esegue un gradino di scarico portando il dinamometro a 0,00  N/mm2.La normativa di riferimento è la seguente: CNR – Bollettino Ufficiale – Norme Tecniche – Anno XXVI – n° 146:1992

Prova di carico su pali di fondazione

La prova è eseguita in osservanza alle raccomandazioni sui pali di fondazione , Commissione AGI per la normativa Geotecnica (1982) e circolari del D.M. 21.01.81 Norme Tecniche  riguardanti l’interazione terreno – struttura oltre al metodo standard per prove di carico verificate sui pali, americano    D  1143.
Il carico di prova   P max  è stato fissato in un valore massimo di 1,5 volte il carico di esercizio.

Ogni incremento al carico è stato mantenuto fino ad ottenere una differenza degli assestamenti pari a 0.02mm e comunque per circa 2 ore, tranne per il gradino corrispondente al carico massimo tenuto per un tempo massimo di 24 ore. Successivamente, in fase di scarico, i gradini sono mantenuti costanti fino a minimizzare gli incrementi ottenendone una stabilizzazione e comunque per un tempo massimo di un’ora per gradino tranne l’ultimo tenuto costante per un intervallo di 12 ore.